Un po’ di storia

Si è scritto molto in merito all’invenzione del mulinello a tamburo fisso ma da varie dispute sembra che il mulinello da pesca sia stato inventato da un inglese, Alfred Holden Illingworth nel 1905. Ad oggi, i modelli a tamburo fisso sono introvabili oppure si trovano esposti nei musei della pesca, o nelle collezioni private.

Successivamente nasceranno le altre case inglesi con in primis la Hardy, e proprio da un suo modello Altex nasceranno nella prima metà degli anni 30 in Italia ed in Francia diversi modelli ispirati al famoso mulinello invidiato da mezza Europa.

Verso la fine degli anni 30 ed inizio anni 40, in Italia nascono diverse ditte o laboratori artigianali a conduzione familiare i quali riprodussero mulinelli simili hai famosi mulinelli svizzeri: Berna , Staro e Monti.

Comunque sembra accertato che nel 1936 il primo mulinello a tamburo fisso ad entrare nel territorio italiano fu il “triplex sol”, cecoslovacco in alluminio con recupero della lenza a bobinaggio eccentrico, frizione morbidissima a dischi di feltro, unico inconveniente: il recupero molto lento.

La produzione Italiana è molto varia e vasta ed ancora oggi ci sono dei modelli che non si è riusciti a catalogare poiché senza brevetto.

Purtroppo rimangono degli interrogativi come quelli relativi agli anni di produzione ed alla tiratura dei vari modelli.

Le case costruttrici che hanno portato l’industria italiana nel campo della pesca ad essere apprezzate in tutto il mondo furono Alcedo, Cargem, Zangi-Coptes, Nettuno, Niagara, Ofmer, Spem, Agal, Renox.

Molto famosa la pubblicità che ritrae il presidente americano Eisenhower che tiene per le mani un Alcedo Micron, il sogno di molti appassionati pescatori e collezionisti americani negli anni 50-60.

L’Alcedo è stata una tra le più grandi aziende Italiane più famose al mondo,come costruttrice di mulinelli da pesca.

La fabbrica era sita a Torino in via Challant 36, fu fondata dal Dott. Rolandi tra il 1944-45, e produsse per circa trent’anni fino al 1975 (poi ceduta alla Coptes,che continuò la produzione con il marchio Alcedo fino al 1982) mulinelli di grande qualità e robustezza, la caratteristica medaglia con il Martin pescatore in rilievo, e la sua forma inconfodibile, lo hanno reso il più bel mulinello dell’epoca (per il sottoscritto Antonio Magliocchetti lo è tuttora!!). Fu il motivo che rese questo mulinello il più famoso e apprezzato al mondo. I modelli non sono tantissimi, ( serie Omnia . N2 , 2Cs, micron, minor, gli elicoidali mercury e anteus , i mulinelli da mare ecc.), ma i colori, i prototipi e le varianti (anche interne) susseguitesi negli anni, hanno dato vita a numerose collezioni monotematiche.

Un’altra gloriosa casa italiana, costruttrice di mulinelli da pesca, è stata sicuramente la CarGem, tra le più conosciute ed apprezzate anche all’estero. Il nome deriva dalle prime tre lettere del cognome del fondatore CARNEVALLI e dalle prime tre lettere di GEMONIO paese, in provincia di Varese, in cui ebbero sede gli stabilimenti.

Ed è proprio in quei stabilimenti, nelle officine MECCANICA DI PRECISIONE, che alla fine degli anni ’30, nacque il primo mulinello da pesca e la produzione continuò fino ai primi anni ’80. La prima scritta CarGem compare sulla girante dei mulinelli: “cigno” 5° modello, “2 pesci” e “stella d’oro” a mezzo di etichette adesive, gialle e rosse, assieme alla scritta MECCANICA DI PRECISIONE, nei modelli successivi le etichette furono sostituite dalla scritta CarGem stampata direttamente sui mulinelli. Nei quarant’anni circa di attività la CarGem ha prodotto poco più di 20 modelli, ma con tantissime varianti, che rendono la collezione di questo marchio molto interessante.

Poi ci furono i modelli Zangi ,Nettuno, Ofmer ed Agal costruiti in Italia, riportanti la scritta Made in Italy, ma con nomi di case straniere. La produzione italiana continuò fino alla fine degli anni 70 inizio anni 80, poi con l’avvento dei modelli giapponesi, furono costretti a cedere il passo all’industria nipponica molto meno costosa nella manodopera.

Un cenno ai modelli artigianali a produzione quasi familiare ed assai rari da trovare come: Gimar , Vortex, Glauco, L’Ovil, Squalius, R3, Helios, Gimar, Iseo, Albatros, Po, SR, Gabbiano, DRP, Rapid, Major, Major Asso, Arpes, Modello 2000, Impero, Raffio, Canadian, Nautilus, Gioiello,Glaudius Carcor, L.C., Minerva, Peugeott, Principe,Victor, Valsesia, Tritone, Poseidon, SV, Carcor Junior, Ragno,Evis, Artiglio, Heron, Ticinella, Spinning, Delio, Piave, Cormoran,Novo, Columbia, Spinner, Karma, Oma , Ceresio, Verbano, Lario, Turbine, Il Lesto.